Parlare dei problemi di salute dei propri cavalli è una costante di cavalieri e proprietari: coliche, mal di piedi e problemi ortopedici invalidanti, stress, patologie polmonari e molte altre malattie, che sono spesso una loro vera e propria prerogativa e che li rende ai nostri occhi un po’ sfortunati sul piano della salute. Però non so se vi è capitato spesso di sentire di cavalli morti di tumore. Probabilmente no perché, per la verità, non ne sono molto soggetti e sicuramente lo sono in una percentuale molto ridotta rispetto a noi umani e ai nostri cani e gatti. Sarà probabilmente la loro dieta vegetariana a favorirli in questo senso…
Io, purtroppo, nella mia carriera, di cavalli morti di tumore ne ho visti un po’, spesso cavalli anziani con neoplasie allo stomaco o all’intestino, ma devo dire che, onestamente, rispetto al numero di cavalli che ci sono, sono comunque sempre pochi. Peraltro, l’allungarsi della vita media dovuto alle maggiori cure che gli riserviamo, ha sicuramente aumentato i casi negli ultimi anni proprio perché l’età avanzata è sicuramente un fattore predisponente.
I sarcoidi sono purtroppo l’eccezione: tumori benigni della pelle molto comuni che, a mio avviso, negli ultimi anni hanno subìto un’impennata su cui ci sarebbe da riflettere. I sarcoidi possono essere più o meno grossi e assumere le forme più fantasiose ma, essendo comunque tumori, necessitano di attenzione particolare, perché con il tempo tendono a crescere e ad invadere i tessuti che li circondano diventando antiestetici, invalidanti, soprattutto se si trovano in particolari posizioni, come ad esempio vicino alla sella o al sottopancia, vicino ad occhi e orecchie e sugli organi genitali, e comunque negativi sul lungo periodo per la salute del cavallo. Nelle forme più gravi tendono infatti a crescere e ad ulcerarsi, predisponendo il cavallo a infezioni anche gravi, soprattutto in estate, quando li aggrediscono gli insetti.